Un viaggio per vivere la Thailandia nel rispetto dei canoni etici e comportamentali del turismo responsabile, atti a mantenere integri e intatti i valori e le peculiarità culturali originari. Un’esperienza a contatto con le etnie locali, la loro cucina e la natura rigogliosa del nord del paese tra montagne, terrazzamenti di riso, coltivazioni di thè, cascate ed il grande fiume Mekong. Il viaggio richiede un buon spirito di adattamento per le condizioni delle strade locali e per il cibo tipico speziato.
Partenza garantita condivisa con guida locale parlante italiano, minimo 2 persone con gruppo che si forma in loco: ogni martedì
Partenza con servizi privati su richiesta
Arrivo in volo a Chiang Mai. Incontro con un nostro incaricato e trasferimento in hotel. Pasti liberi. Pernottamento.
Colazione in hotel. Verso le ore 7 partenza dall’hotel per raggiungere un piccolo centro abitato fuori città dove si trova un vivace mercato locale. Qui acquisteremo le carni e le spezie necessarie a preparare alcuni dei piatti più tipici e gustosi della cucina del nord della Thailandia. I piatti preparati saranno scelti in base gli ingredienti freschi reperibili quel mattino. Provviste alla mano, si salirà in alta montagna fino a raggiungere un pittoresco villaggio costituito da case in legno d’epoca ed incastonato tra le rocce oltre i 1.000 metri di altitudine. Gli abitanti, di etnia Thai, hanno avviato da alcuni anni un progetto turistico di questo luogo di assoluta bellezza nel rispetto dei canoni etici e comportamentali del turismo responsabile, atti a mantenere integri e intatti i valori e le peculiarità culturali originari. Una guida del villaggio ci condurrà tra le piccole stradine alla scoperta delle abitazioni tradizionali e dello stile di vita. Si raggiungerà anche una bella cascata che scende dalla montagna sopra al villaggio. Nella tarda mattinata si verrà quindi ospitati nelle case dei locali che ci mostreranno come preparare alcuni dei piatti di cucina locale cucinando le nostre provviste. Pranzo a base delle pietanze preparate sedendo allo stesso tavolo dei locali. Nelle loro case si entra rigorosamente scalzi e si mangia inginocchiati a terra. Nel primo pomeriggio tempo libero a disposizione per attività facoltative quali massaggi terapeutici o percorsi montani. Nel pomeriggio si scenderà la montagna per rientrare in hotel. Cena libera e pernottamento a Chiang Mai.
Prima colazione. Alle ore 7 si partirà per raggiungere il possente complesso montuoso del Doi Inthanon, area costellata da villaggi tribali e all’interno del quale si trova l’omonima vetta che segna il punto più alto della Thailandia a quota 2.600 metri. Prima che la civilizzazione portasse le strade, i popoli tribali si orientavano tra le montagne seguendo i corsi l’acqua che costituivano così non solo fonte di vita e nutrimento ma anche guida e direzione. Da un villaggio all’altro si potevano impiegare giorni di cammino nella jungla. Per gli avventori era quindi indispensabile saper vivere lungo il fiume e con il fiume. Le notti di viaggio si trascorrevano in piccole grotte all’interno delle quali si mangiava il pesce pescato e cucinato con l’acqua del fiume, sulle rive del quale si potevano anche raccogliere varie erbe nutrienti, salutari o medicamentose, con le quali curare il mal di stomaco o arginare le ferite provocate dagli urti con i rovi. Poi con il progresso sono arrivate le strade, ma i vecchi sentieri montani non sono mai stati abbandonati e oggi sono ancora utilizzabili. E’ lungo uno di questi che attraverseremo, accompagnati da un’esperta guida locale di etnia Karen, un tratto di foresta all’interno del parco nazionale. La guida ci condurrà per circa 4Km alla scoperta di estreme bellezze paesaggistiche, tra le quali un’immensa cascata suddivisa su ben tre distinti livelli. La prima parte del percorso copre l’alto corso del fiume. Superata la cascata, il cui dislivello si coprirà scendendo una lunga scalinata rudimentale in legno, si avrà accesso ad una stretta vallata incastonata tra le montagne, dove i villaggi Karen locali hanno dato luogo ad un’estesa coltivazione di riso con la tecnica del terrazzamento e canalizzando l’acqua della cascata per l’irrigazione. Lo spettacolo visivo offerto dai terrazzamenti è molto suggestivo. Sosta per il pranzo a base di cucina locale. La visita del Parco sarà completata raggiungendo le imponenti cascate Watchirathan, di altezza limitata ma che offrono un violentissimo getto d’acqua di vasta portata. Al termine delle visite rientro in hotel. Cena libera e pernottamento a Chiang Mai.
Secoli or sono, al termine di un lungo periodo di meditazione, il monaco Phra Intha, rientrò nella sua città di Chiang Mai portando con sé un ombrello di carta; uno dei pochi oggetti indispensabili concessi agli eremiti durante gli esercizi spirituali nella foresta. La comunità monastica di Chiang Mai si fece promotrice della produzione di questo oggetto facendo costruire il telaio in laboratori domestici, e spingendo a coltivare il gelso per produrre la carta. In poco tempo, il villaggio di Bo Sang, con la sua produzione dette vita a un’economia divenuta poi questa antica tradizione trasmessa di padre in figlio. Colazione in hotel e checkout. Nel corso della mattinata partenza per raggiungere il villaggio e osservare l’attività degli artigiani. Rientrati in città, avrà inizio un rilassante walking tour per immergersi nell’atmosfera della quotidianità locale. Partiremo dal Wat Suphan, edificio di culto eretto circa 500 anni fa e nei secoli impreziosito con intarsi in argento, scolpiti da artigiani che ancora oggi mantengono viva la tradizione della battitura dei metalli, insegnata anche dai monaci all’interno del tempio. Durante la vista al tempio, i partecipanti che lo desiderano potranno svolgere una cerimonia comune a tutti i Buddhisti in Thailandia. Si tratta del Tawai Sangkatan, il rituale di donazione ai monaci con lo scopo di guadagnare meriti e di buon auspicio per la vita futura. I partecipanti potranno acquistare personalmente il Sangkatan in loco (attività opzionale non inclusa, il costo del Sangkatan varia dai 200 ai 500 bat circa). Dalla porta sud della città, faremo l’ingresso nel nucleo storico, dove i vicoli si snodano fra piccole abitazioni in legno a due piani in stile Lanna, che si alternano ai 119 templi Theravada, che per oltre sette secoli hanno fatto di Chiang Mai il principale centro di culto buddista del Sud Est Asiatico. Giungeremo così al Wat Chedi Lueang dove si trova il più grande Chedi di tutta la regione Lanna, costruito nel XIV secolo. Questo percorso storico, culturale e di costume non può che terminare godendo dei profumi e dei sapori della cucina della Chiang Mai antica e dei suoi piatti unici. Pranzo in ristorante tipico. (In base al protrarsi delle visite di inizio mattinata, il pranzo potrebbe avvenire prima o dopo la parte del walking tour). Il centro storico di Chiang Mai è adagiato su di una larga vallata delimitata ad est dall’imponente monte Doi Suthep che sale fino a 1600 metri sovrastando l’intera città. È qui che si salirà nel pomeriggio per raggiungere uno dei santuari più celebri e sacri dell’intero paese: il Wat Phrathat Doi Suthep, edificato a oltre 1000 metri di altitudine. La leggenda racconta che il luogo della sua costruzione venne indicato dall’errare di un mitologico elefante bianco che sul suo dorso trasportava una sacra reliquia del Buddha. La reliquia venne sepolta dove oggi si trova l’imponente Chedi dorato al centro del santuario, una delle immagini religiose più ricorrenti della Thailandia. Cena libera e pernottamento a Chiang Mai.
Colazione in hotel e checkout. Si lascerà quindi Chiang Mai per inoltrarsi verso le province più settentrionali del Paese, al confine con Laos e Birmania. Il paesaggio è montano, con rilievi ricoperti di fitta vegetazione tropicale che celano villaggi tribali incastonati tra strette vallate. Sono abitati da varie etnie, delle quali i Lahu sono tra i più numerosi. I loro insediamenti sono costituiti da piccole case costruite in bamboo. Alcune hanno ancora il tradizionale tetto in foglie essiccate di cogon. Per i Lahu le forze ancestrali animiste legate agli elementi della natura esercitano ancora una grande influenza. Le montagne e la folta vegetazione tropicale sono lo scenario che conduce a Wiang Pa Pao, dove il mercato locale è divenuto importante crocevia di scambi commerciali fra le tribù di montagna che qui vendono i propri prodotti e acquistano generi di necessità quotidiana. Non c’è luogo e momento migliore per approfittare di un pranzo a base di cibi locali e autentici. Sosta in un piccolo ristorante lungo la strada per il pranzo a base di cucina locale. Poco prima di giungere alla città capoluogo di Chiang Rai, ci imbatteremo nel Wat Rong Khun, ibrido stilistico tra architettura moderna e forme tradizionali del passato. Le sue vaste proporzioni e le fastose rifiniture ne hanno fatto a oggi uno dei luoghi più fotografati dai turisti internazionali. Si lascerà la città alle spalle per dirigersi ancora più a nord, verso il doppio confine di Stato. Si apre davanti una grande pianura coltivata a riso e frutta tropicale, solcata dai corsi dei principali affluenti del Mekong, il grande fiume che scende dall’Himalaya e che attraversa l’intero Sud Est Asiatico fino al Mar Cinese. Qui il Mekong è nel suo medio-basso corso e costituisce per le popolazioni locali una imponente arteria di scambi. È questo uno dei crocevia etnici e commerciali più attivi e movimentati dell’Asia. L’interazione culturale ha favorito la fusione di tradizioni e sapienza popolare. In quest’area si trovano comunità montane al fianco di altre cinesi, laotiane e birmane. Nella parte finale del pomeriggio si raggiungerà il “Triangolo d’Oro”, il luogo di confine dove si incontrano i tre Paesi. Al termine della visita, trasferimento di rientro a Chiang Rai e sistemazione in hotel. Cena libera e pernottamento a Chiang Rai.
Colazione in hotel e check out. Al mattino partenza per la visita della Casa-Museo Ban Dam che fu realizzata dall’artista Thawan Duchanee, allievo del maestro italiano Corrado Feroci emigrato in Thailandia nel 1923 su richiesta dell’allora Re del Siam. Il maestro Feroci realizzò anche quella che oggi è la più importante università dell’arte in Thailandia. Il Museo di Ban Dam è stata abitazione e laboratorio artistico di Duchanee il quale ha realizzato opere talvolta ritenute provocatorie e macabre, ma che affrontano tematiche che affondano anche nella spiritualità. Il suo modo di esprimersi con forme stilizzate è sicuramente unico, con canali di espressione che passano da scultura, architettura, musica e perfino oggetti realizzati con ossa. Si lascerà la città alle spalle per dirigersi ancora più a Nord, verso i territori solcati dai principali affluenti del Mekong, che scende dall’Himalaya e che attraversa l’intero Sud Est Asiatico fino al Mar Cinese. In quest’area si trovano comunità di varie etnie che sono stanziate sulle pendici del monte Mae Salong, al confine con la Birmania. Faremo una sosta nella casa di un contadino locale per partecipare attivamente alla vita rurale delle campagne del Nord. A seconda delle attività disponibili nella stagione, al momento della visita potremo unirci a chi raccoglie frutti o semina cereali o altro ancora. Al termine della visita ci dirigeremo al tradizionale mercato di Mae Salong Nai, dove non è inusuale incontrare genti di varie tribù e anziani che indossano ancora i costumi tradizionali. Visiteremo il mercato e acquisteremo carni, spezie e verdure per preparare alcuni dei piatti tipici del Nord della Thailandia. I piatti preparati saranno basati sulle provviste fresche reperibili al mercato quel giorno. Verremo ospitati in casa dei locali che ci faranno intraprendere una verace cooking class all’insegna dei caratteristici e succulenti piatti di questa regione del paese. Al termine del pranzo saluteremo i padroni di casa per dirigerci verso una nuova avventura in direzione del confine birmano, spingendoci nei territori un tempo teatro delle coltivazioni dell’oppio. Percorrendo un’impervia strada di montagna arriveremo fino al confine di stato, dove i militari Thailandesi hanno la base operativa di sorveglianza, e da dove si possono osservare i territori del Myanmar che si estendono a perdita d’occhio regalando una vista mozzafiato. Oggi che i traffici illegali sono meno intensi, i militari hanno avuto tempo per dedicarsi ad altre attività. Alcuni di loro sono divenuti ottimi baristi, tanto che all’interno della base hanno aperto una piccola caffetteria dove servono le profumate miscele di arabica che vengono coltivate su queste montagne. Soggiorno in un grazioso Resort immerso fra le montagne della località di Mae Chan. Il paesaggio intorno al Resort offre un’atmosfera di totale immersione nella natura con vista panoramica. Cena al Resort. Pernottamento a Mae Chan.
Note: Le visite pomeridiane previste dall’itinerario saranno fattibili previa verifica delle seguenti condizioni: apertura del percorso montano a seconda delle disposizioni della polizia di confine, percorribilità della strada di alta montagna previa verifica delle condizioni metereologiche. Il tortuoso percorso in oggetto non risulta praticabile in caso di forti piogge o vento. Qualora le visite in oggetto non fossero possibili, sarà in alternativa proposto un percorso di trekking verso i villaggi Akha della zona di Mae Chan.
Colazione in hotel e checkout. Al mattino partenza alla volta della montagna del Mae Salong che segna il confine naturale con la Birmania ed abitato da popolazioni tribali di varie etnie. Giunti oltre i 1.000 metri di quota, le coltivazioni di tè Oulong inizieranno ad apparire abbarbicate lungo i pendii. Le piccole piantine di colore verde intenso sono in file compatte che cinturano le montagne a disegnare una fitta rete di isoipse naturali che scandiscono l’innalzarsi di ogni singolo metro di altitudine. E dove c’è il tè ci sono le comunità cinesi, che anche qui non tradiscono il loro stereotipo. Affabili e geniali, presso le case da tè poste in punti panoramici sulle vertiginose geometrie delle loro coltivazioni, ci propongono con grande maestria i loro prodotti di qualità eccelsa, ostentando tutto il loro sapere e la ricchezza delle loro tradizioni. Il raffinato aroma degli assaggi delle varie miscele non tradirà le aspettative e potrà soddisfare i palati dei più esigenti cultori del tè di qualità. Dalla montagna si scende poi a valle verso il corso del grande fiume Mekong, comune denominatore geografico tra i paesi della penisola indocinese. Il grande fiume di tutti e di nessuno divide politicamente questi paesi ma al tempo stesso li unisce e li accomuna per la loro grande dipendenza dalle sue acque. Scelto dalle nevi dell’Himalaya come una delle principali superstrade idriche per il loro lungo viaggio verso il mare, il Mekong plana dalle grandi montagne tibetane giù fino alle vallate indocinesi attraverso un interminabile percorso di 4.350 km lungo i quali drena un bacino idrografico di quasi un milione di kmq. Noi oggi lo intercetteremo nel suo corso medio-basso, in un punto nel quale si insinua tra due opposte catene montuose che corrono parallele una all’altra. La più meridionale borda gli altipiani della provincia thailandese di Chiang Rai mentre quella settentrionale costituisce l’ultima propaggine montana del paese montuoso per eccellenza: il Laos. Queste terre costituivano un tempo i territori più orientali del “Triangolo d’oro”, la vasta zona di commercio triangolare dell’oppio tra Laos, Birmania e Thailandia. Sulle rive del fiume si trova un villaggio di etnia Thai-Leu dove le donne anziane ancora sono dedite all’antica e tradizionale arte della tessitura, che praticano con grandi e rudimentali telai in legno. Il ricamo Thai-Leu è considerato uno dei più pregiati nonché uno dei più difficili da realizzare, richiedendo un tempo di tessitura molto prolungato. La maggioranza delle donne lavora indipendentemente nelle proprie case ma per le più povere e bisognose, una sorta di consorzio locale mette a loro disposizione I telai appartenenti alla comunità e che si trovano nel locale centro di tessitura. Qui con un po’ di fortuna se ne potranno ammirare in folto numero contemporaneamente al lavoro. Per le loro produzioni, le donne Thai-Leu coltivano in proprio il cotone necessario! Le piantagioni sono dislocate dietro al villaggio ed il cotone viene raccolto nel mese di novembre. Si costeggia poi ancora il Mekong fino ad arrivare ad un grazioso punto panoramico per il pranzo, nel locale ristorante. La prossima tappa sarà al porto di imbarco dal quale partire a bordo di una barca a motore che condurrà all’esplorazione del fiume. La navigazione si estenderà per circa 15 km (45min circa, dipendente dalla forza della corrente e regime d’acqua) fino a raggiungere la città di Chiang Khong, nota per il punto di confine con il Laos e posta di fronte alla città laotiana di Huey Xay. Sistemazione in locale resort e cena libera. La serata potrà essere trascorsa passeggiando lungo il Riverside dove trovare ristoranti per la cena e altre attrattive. Cena libera e pernottamento a Chiang Khong
Da Chiang Khong verso sud per via stradale costeggiando il confine con il Laos. Due catene montuose corrono parallele tra loro delimitando tra di esse uno stretto altipiano a circa 600 metri di altitudine dove molte etnie tribali hanno trovato rifugio. Tra di essi i Thai Leu ma anche gli Yao. Passando per i loro villaggi si scenderà fino a raggiungere un’area paesaggistica di grande interesse dove le montagne si innalzano formando picchi dalle bizzarre conformazioni. Una in particolare è diventata molto nota tra i locali. La sua conformazione aguzza ricorda un dito che punta il cielo, che in thai viene tradotto con “Phu Chi Fah”, che raggiunge i 1.600 metri di altitudine. Si potrà raggiungere la vetta per ammirare una vasta panoramica sul Laos percorrendo un facile sentiero della lunghezza di circa 800 metri. Le montagne si interrompono poi bruscamente per lasciare spazio ad una estesissima pianura coltivata a riso. I birmani di Pagan fondarono qui un’importante città a demarcare quello che nel XII secolo costituiva il confine orientale del loro impero. Nel XVII secolo ritroviamo questo centro nelle cronache del regno di Lanna, dove viene annoverato come importante nodo lungo le rotte commerciali dei principati del nord. È questa l’epoca durante la quale i Re Lanna deportano in questo luogo le comunità Thai Leu forzandone la migrazione dallo Yunnan. Oggi questo centro è noto come Chiang Kham e l’importanza dell’antica città è denotabile nella presenza di una lunga serie di antichi templi in stile Lanna dei quali uno edificato interamente in legno ed unico nel suo genere. Chiang Kham offre poi un abitato rustico ed esotico composto da antiche abitazioni di legno, tra le quali quelle della comunità Thai Leu si distinguono per bellezza, tanto che alcune di esse sono divenute case-museo. Pranzo presso un piccolo chiosco nella zona antica a base di cucina thai-leu la cui specialità è il “Khao Raem Feun”, ottenuto da un fine impasto di farina di riso mescolato ad acqua e solidificato con sali di calcio fino ad ottenere una fitta gelatina. Si taglia poi in cubetti ed immerso in una zuppa agrodolce e arricchita da varie spezie. (*) Dopo pranzo, visita al centro di Chiang Kham che si estenderà fino a metà pomeriggio prima del rientro a Chiang Rai dove si giungerà alle 19 circa. Possibilità di rientro aereo con voli in partenza dall’aeroporto di Chiang Rai dopo le 20:00.
*Nota: Ci sono vari chioschi a Chiang Kham che servono il Khao Ream Feun, il quale viene preparato la sera prima e venduto fino ad esaurimento. I chioschi sono normalmente aperti fino alle 14:00 ma potrebbero chiudere in anticipo qualora il prodotto sia terminato. In tale evenienza il pranzo verrà organizzato in ristorante locale.
Quote per persona, a partire da:
Partenza | Doppia | Supplemento singola |
---|---|---|
Dal 1 novembre 2018 al 31 ottobre 2019 | € 1.140 | € 200 |
Note
(B/L/D): B = colazione; L = pranzo; D = Cena
Per partecipare a questo viaggio occorre il passaporto con validità residua di almeno 6 mesi
Hotel Proposti:
o similari
Per partecipare a questo viaggio occorre il passaporto con validità residua di almeno 6 mesi
Il Check-in negli alberghi è previsto per le ore 14.00, mentre il check-out alle ore 12.00. Eventuali Early check-in/ Late Check-out sono soggetti a disponibilità e disponibili con supplemento. In Thailandia le mance sono vivamente consigliate sebbene non obbligatorie. La mancia, per tutti coloro che prestano un servizio come le guide, gli autisti di ogni mezzo di trasporto utilizzato, i facchini è segno di gradimento che inorgoglisce e gratifica per il lavoro svolto. A titolo indicativo l’importo da prevedere per persona al giorno, è di circa 200 THB per la guida accompagnatrice e 100 THB per l’autista del mezzo utilizzato per gli spostamenti. Per il resto dei servizi forniti l’importo della mancia è a discrezione del viaggiatore.
Tasso di cambio
1 EUR = 38 THB
Variazioni dei cambi con oscillazioni maggiori del 3% comporteranno un adeguamento dei costi e verranno comunicati entro i 20 giorni dalla partenza.
La quota comprende
La quota non comprende
ga